Riportiamo di seguito un articolo tratto da giornaledellumbria.it:
Quasi 650mila euro che in parte possono essere risparmiati e su cui sta lavorando l’assessore all’Edilizia scolastica, Dramane Diego Waguè. Questo è il conto “salato” che il Comune paga ogni anno per gli istituti scolastici comunali –  asili, materne, elementari e medie – gestiti direttamente da Palazzo dei Priori. Proprio Waguè ha annunciato la stretta: si sta ragionando intorno allo spostamento delle scuole comunali dagli immobili in affitto ad altri edifici di proprietà del Comune. Le scuole interessate sono una manciata, ma il possibile vantaggio per le casse dell’Ente è notevole. Se l’operazione venisse messa in atto in toto, attraverso una completa riallocazione delle scuole in affitto, l’Amministrazione Romizi porterebbe a casa un risparmio, come detto, di quasi 650mila euro.
Ecco in dettagli gli affitti pagati dall’Ente. Si inizia con l’asilo comunale di via XX Settembre per cui si paga la cifra simbolica di 0,52 centesimi all’anno. Per quanto riguarda le materne, invece, quasi 38mila euro all’anno costa quella di via dei Lilla a Casaglia, 55mila euro di affitto per la materna di via Fonti coperte, 14mila per quella di Fontignano e 9mila per quella di Sant’Enea.
Veniamo alle elementari. Il Comune paga oltre 25mila euro all’anno per la scuola di via Pievaiola, quasi 66mila euro per quella di Olmo e 16mila e 700 euro per quella di Mugnano.
Infine le medie: quella di Ponte Pattoli in via Oristano costa quasi 7mila euro all’anno, quella di via del Pino, sempre a Ponte Pattoli, arriva a 79mila euro, mentre per la media di Olmo si pagano 65mila euro. Infine, per la media “S. Paolo e B. di Betto” si pagano 270mila euro ogni anno. I numeri sono stati forniti durante una delle riunioni della Commissione spending review dell’assessore Francesco Calabrese insieme a quelli relativi alle altre strutture per cui il Comune paga la locazione. Parliamo di un conto che complessivamente si aggira sui 3 milioni di euro. In cima alla lista ci sono gli uffici comunali di via Scarlatti che costano al Comune circa 600mila euro (cifra che verrà ridimensionata, vista la decisione di dismettere circa 2mila mq di uffici sugli oltre 5mila a disposizione) senza considerare i 113mila euro pagati per gli uffici del Centro per l’impiego in via Palermo (servizio gestito dalla Provincia). Durante la riunione della commissione, inoltre, è finito nel mirino anche l’Infopoint di piazza Umbria Jazz a Pian di Massiano per cui si spendono quasi 33mila euro. A sostegno dell’operazione di riqualificazione della spesa per gli affitti, comunque, il Comune potrà contare sui benefici del decreto legge 66 del 2014 che prevede che gli immobili utilizzati a fini istituzionali da parte della pubblica amministrazione, vengano ridotti del 15% a partire da gennaio 2015.
 
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