Traslocare è fonte di stress. Ma forse non tutti i traslochi vengono per nuocere. Vediamo insieme perché.

Il trasloco è un passo importante. Che ci si trasferisca per lavoro in una nuova città, o in una casa più grande dopo la nascita di un bimbo, gestire il cambiamento non è semplice. Gli entusiasti “vanno verso” la novità con slancio, gli ansiosi si sentono invece trasportare “lontano da” e hanno bisogno di avere ogni dettaglio sotto controllo prima di decidere. Per entrambi, ci vorrà tempo per adattarsi al nuovo contesto, ricreare un ambiente accogliente e su misura. I contorni dell’abitazione precedente si faranno via via più sfumati, lasciando il posto a un nuovo presente protettivo. Per non lasciarsi sopraffare dagli eventi, però, serve razionalità e organizzazione. Un approccio positivo aiuta a superare quelle naturali difficoltà che ogni trasloco comporta, nella certezza delle tante belle opportunità che ci accompagneranno nella nuova fase.

Trasloco sotto stress

Il trasloco, come un lutto o un licenziamento, attiva meccanismi psicologici profondi e legati al concetto di perdita. È un passaggio, una soglia da varcare. Si lascia un ambiente in cui ci muoviamo a occhi chiusi, accostando per sempre una porta alle nostre spalle, per fare un salto nell’ignoto. Un salto che può generare una crisi d’identità. Si vive per alcuni mesi una situazione sospesa tra l’urgenza di ricreare una casa accogliente e la difficoltà di rompere col passato. In fondo siamo tutti un po’ abitudinari, e la routine crea un bozzolo protettivo che non è semplice abbandonare.

Alcuni psicologi associano le sensazioni create da un trasloco a quelle derivate da perdite affettive vissute durante l’infanzia. Altri richiamano il concetto della nascita, quando si abbandona il calore del grembo materno per fare il proprio ingresso in un mondo sconosciuto. Tutti sono concordi nell’affermare che cambiare casa provochi un forte stress. Imballare i nostri oggetti più cari evoca immagini ed emozioni. Attiva ricordi. Non ci si sente più ancorati alle certezze di ieri, col dubbio di non essere ancora pronti per attraccare in un nuovo porto.

Viva il trasloco

Traslocare può essere vissuto come un evento rigenerante. Si trovano insospettabili energie e la forza del cambiamento esercita un’azione terapeutica. È l’occasione per rinascere, lasciarsi alle spalle eventuali fallimenti e voltare pagina. Potremo cambiare i vecchi mobili e creare uno spazio più affine al nostro modo di essere, sentirci pervasi dall’adrenalina di un nuovo inizio ricco di possibilità da esplorare. Conosceremo nuove persone e una nuova città. Una vera rinascita per tutta la famiglia, con cui condividere questa nuova fase della vita.

Cambiare casa significa anche avere l’opportunità di riordinare la nostra vita. Un’attività radicale, che mette al bando la pigrizia grazie agli scatoloni vuoti che sono lì ad aspettarci. Si tratta di un’occasione perfetta per una sana attività di decluttering, decidendo cosa portare con noi e cosa lasciare indietro, magari regalandolo a chi ne ha più bisogno.

È il trasloco, bellezza!

Con il trasloco, mettiamo in discussione le fondamenta della nostra personalità, modificando il contesto circostante e le persone vicine. È come ritrovarsi in una terra sconosciuta, senza le vecchie abitudini cui aggrapparci, con la spiacevole sensazione di non riuscire a ritrovare quella stabilità necessaria per affrontare la vita quotidiana. Scegliere cosa portare con noi equivale a rinunciare a una parte degli oggetti che ci ricordano situazioni passate ma che ormai non ci appartengono più. I nostri mobili, ad esempio, hanno condiviso con noi successi e sconfitte, muti testimoni di tutte le nostre emozioni. Le difficoltà psicologiche di un trasloco risiedono proprio nell’abbandonare un guscio rassicurante per affrontare un nuovo universo, geografico e mentale.

Il trasloco per i più piccini

I bimbi spesso riescono a gestire il cambiamento con serenità, perché il loro (unico) punto di riferimento è rappresentato dai genitori. È bene comunque non sottovalutare i primi segnali di disagio che possono comparire nella nuova casa. Mancanza di sonno, perdita di appetito e pipì a letto sono indicatori che vanno gestiti con tempestività. Bisogna stare loro vicino con affetto, spiegando le cose belle che li aspettano. Fra i 7 e i 12 anni è più difficile lasciare amici, insegnanti e compagni di scuola. I bimbi devono realizzare che non si tratta di legami spezzati per sempre, dato che potranno restare in contatto con gli amici più cari e, magari, potranno giocare con loro durante le vacanze.

I bambini sono abitudinari e il trasloco rappresenta un momento delicato, che interrompe quella continuità che dona loro fiducia e sicurezza. I riferimenti spaziali e simbolici cambieranno. Per questo è necessario coinvolgerli il più possibile in questa nuova avventura. Il nuovo può incuriosire ed entusiasmare moltissimo, e i timori svaniranno presto se i figli saranno coinvolti nel trasloco. Portarli nella nuova casa prima di acquistarla, progettare con loro la nuova cameretta, sottolineare le opportunità offerte dal nuovo giardino o dal parco giochi più vicino, sono elementi su cui calamitare la loro attenzione.

Bisogna far adattare i bambini con rapidità e senza traumi alla nuova vita. La continuità è fondamentale; per questo dovremo far ritrovare tutti i loro giochi, e dare la precedenza alla loro stanza quando avverrà il trasloco. Rivedere in un contesto diverso gli stessi pupazzi del cuore, il letto e i propri libri crea sicurezza, attenuando il senso di rottura col passato. Mantenere le abitudini significherà anche il rispetto degli orari e dei piccoli rituali domestici, come cenare tutti insieme nella nuova casa, anche il giorno stesso del trasloco.

4 domande da porsi

Che si abbia appena traslocato o si stia pensando di farlo, è bene porsi 4 domande, guida in questo delicato percorso. Razionalizzare e riflettere con calma sulle situazioni, anche quando possono apparire destabilizzanti, produce effetti molto positivi sulla nostra mente. Prendiamo quindi carta e penna, facciamo un respiro profondo e chiediamoci:

1. Quali sono le principali situazioni positive prima del trasloco? Le soddisfazioni professionali, la vita nel quartiere, le relazioni sociali?

2. Cosa posso fare per ricreare queste situazioni positive? È bene non essere troppo ottimisti ma creare un piano d’azione realistico.

3. Quali sono gli avvenimenti della mia vita precedente che non vorrei più rivivere?

4. Come posso evitare che si ricreino?

…e adesso?

Dopo un trasloco esiste il rischio di isolarsi, e non solo per chi è single. La perdita dei punti di riferimento può abbassare temporaneamente l’autostima, portandoci a evitare il contatto coi nuovi vicini e l’ambiente circostante. Nel bene e nel male, le persone che vediamo attorno a noi non sanno nulla del nostro passato. La nostra legittimità e il nostro status sociale non sono più così solidi ed evidenti. Viene messa in discussione l’essenza della personalità, creando la spiacevole sensazione di non trovarsi nel posto giusto al momento giusto o di aver fatto una scelta sbagliata.

È bene avere un atteggiamento propositivo, ambientarsi da subito ricreando spazi domestici confortevoli con i propri oggetti più cari, lasciandosi conquistare dalla ricerca di quelli nuovi. Il nuovo quartiere va esplorato, iniziando dal primo giorno a frequentare i negozi vicini, che presto dimostreranno di riconoscerci con cortesia.

Le 10 Regole d’oro per il Trasloco Perfetto

– Sii fiducioso

Anche se stai vivendo un cambiamento di vita che può creare interrogativi profondi, potrai sempre contare su te stesso. Non lasciarti sopraffare dagli eventi, prendi la rincorsa con ottimismo e fai appello alle tue capacità mentali e organizzative per gestire al meglio questa fase.

– Gioca d’anticipo

Bisogna prepararsi almeno un mese prima della data fissata per il trasloco. Procedere con calma, pianificando ogni dettaglio, abbatte l’ansia. Avrai così tempo per sbrigare tutte le pratiche amministrative, imballare e cercare la soluzione più adatta per gestire la logistica.

 Procedi a piccoli passi

Conoscerai nuove persone, ma devi essere consapevole che solo con alcune si creerà empatia. Sii paziente, non avere fretta di presentarti a tutto il quartiere. Allo stesso modo, non illuderti che sarà tutto in ordine nel giro di poco. Una cosa alla volta, ti sembrerà tutto più semplice di quanto temuto.

– Comunica il cambio di indirizzo

Traslocare significa cambiare indirizzo. Avvisa per tempo tutti gli organismi che possiedono il tuo attuale indirizzo, comunica la nuova residenza prima di traslocare. Anche il cambio di utenze va effettuato in anticipo, per prevenire possibili ritardi o disguidi.

– Avvisa i vicini

Un trasloco è sempre vissuto come un disagio dal vicinato: polvere sulle scale, rumore, furgoni nel parcheggio, ascensore perennemente occupato e portineria invasa dalle scatole. È bene, quindi, avvisare i vicini per prevenire possibili reclami alimentati da un improvvido effetto sorpresa.

– Imballa bene

L’imballaggio perfetto è un’arte! Se le stoviglie sono impilate male si rischiano poi brutte sorprese. Usa fogli di plastica da imballaggio (quelli con le bolle che scoppiettano) per avvolgere gli oggetti più fragili e scegli degli scatoloni grandi per gli oggetti leggeri, piccoli per quelli pesanti. Sarà più facile movimentarli.  Incolla un’etichetta di colore diverso per ogni ambiente: meglio indicare la destinazione anziché il contenuto. Numera gli scatoloni e compila un elenco di ciò che contengono.

– Chiama una ditta di trasporti e trova la formula ideale

Ognuno di noi ha amici gentili pronti a dedicarci una domenica per dare man forte nello spostamento di mobili e oggetti. Scegli con cura l’organizzazione più adatta alle tue esigenze. Potrai affidarti a professionisti, che si occupino solo dei mobili. Oppure affidare loro l’imballaggio di tutte le suppellettili, grazie a formule “tutto compreso”. In questo caso, non dovrai preoccuparti di niente, e anzi potrai approfittare dei giorni del trasloco per concederti una breve vacanza!

– Stima il volume di mobili e imballaggi

In funzione della grandezza del tuo appartamento, il numero di mobili e scatoloni sarà variabile. Se ti rivolgi a un professionista, assicurati che faccia una stima corretta perché da ciò dipende il preventivo e le brutte sorprese sono spiacevoli. Se usi mezzi propri, potrai scegliere il veicolo più adatto o prevedere il numero di viaggi necessario.

– Scegli la data migliore e risparmia

Se ti rivolgi a un professionista, la data del trasloco è importante. Evita l’estate e le due prime settimane dell’anno. Anche i sabati e le domeniche sono più richiesti, e quindi tendenzialmente più cari.

– Crea buone relazioni con i vicini

Entrare in sintonia coi nuovi vicini richiede tempo, sebbene non sempre gli sforzi sono ripagati. È bene incontrare i vicini per presentarti, o meglio ancora organizzare un aperitivo a casa tua. La maggior parte delle persone è sensibile a questo genere di attenzioni. Potrai conoscerli, avere un’idea dell’atmosfera che regna in zona e il passaggio dalla vecchia alla nuova vita sarà più semplice.

Fonte: https://www.metlife.it/blog/stile-di-vita/2016/come-traslocare-senza-stress/

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