Prima di affrontare il tema proposto, permettetemi di introdurlo con alcune riflessioni personali.
In italia il mestiere di lavavetri è da sempre riconosciuto come un accessorio ai servizi che può offrire un impresa di pulizia, raramente mi sono imbattuto in aziende che facessero di questa pratica un mestiere.
Certo esistono eccezioni alla regola ed è anche vero che l’italia, ( e per fortuna), non ha la cultura del grattacielo vetrato che esiste negli States. Ma bisogna ammettere che la pulizia dei vetri non è solo da intendersi nello stile americano che abbiamo imparato a riconoscere i numerosi film, ma può divenire come vi dicevo, una specializzazione assai interessante e redditizia.
Altra chicca da sottolineare ,che forse non tutti sanno, e che l’inventore del primo tergivetro come lo intendiamo noi è da attribuirsi a un insigne personaggio residente in america ma di origini Italianissime, Ettore Steccone, o Steconne come lo chiamano gli americani.
Tornando quindi all’articolo in questione, cercheremo di affrontare i principali aspetti che un lavavetri professionale dovrebbe attuare al fine di ottenere un ottimo livello di pulizia.
Con le recenti invezioni in ambito di pulizia professionale è doveroso comunque ricordare che sono stati fatti grandissimi passi avanti per la meccanizzazione del lavaggio delle finestre o dei vetri, anche se in questo post considereremo solo quello manuale. Non è assolutamente sbagliato avvalersi della tecnologia,  ma è altresì necessario conoscere i metodi di pulizia manuale; come saper usare la calcolatrice ed essere comunque in grado a fare due conti!

Attrezzatura

Sicuramente un buon inizio è un adeguata attrezzatura.
N.b. non vi affidate alla prima attrezzatura economica trovata qua e là, ma acquistate sempre a un professionista del settore, oggi non è difficile trovarne anche nella tua città.  
Ecco un elenco di ciò che ci occorre:
  • Secchio – Preferibilmente ampio abbastanza da contenere un vello lavavetri
  • Tergivetro – Di questo prodotto possono esserci differenze enormi in termini di qualità , ed essendo questo lo strumento più importante,  suggerisco di non lesinare sul prezzo e la qualità.
    I tegivetri di buona fattura sono solitamente assemblati da tre pezzi. L’impugnatura, il supporto lama e la lamina in gomma inserita nel supporto. La gomma può essere capovolta quando invecchia, e poi sostituita, quando entrambe le parti si sono consumate.
    Ne esistono di varie dimensioni da 25 cm centimetri fino ai 60cm a seconda delle marche, diciamo che in linea generale quello più usato è da 35/45cm
  • Spugna e supporto spugna (anche chiamato vello lavavetri.) -Questo si divide in due pezzi: il supporto in plastica compreso di impugnatura e la spugna (o vello).Anche per questo tipo di attrezzi le misure disponibili sono varie e comunque proporzionali ai tergivetro. Quando il vello si sporca, è possibile staccarlo dall’impugnatura e metterlo in lavatrice. Di solito è fissato con il velcro o bottoni,  e può avere o no una parte abrasiva per gli sporchi più tenaci.
    Le impugnature possono essere fisse o girevoli. Quello girevole è più facile al polso e molto meglio quando si utilizza l’asta telescopica
  • Raschietto – Dotato di lame di metallo sostituibili è utile per rimuovere macchie di pittura o piccoli escrementi. Nelle dimensioni tascabile è adatto alla maggior parte dei lavori , ma ne esistono versioni anche più grandi per aree maggiori.
  • Detergente – Potremmo spendere per quest’articolo milioni di referenze, da quelle naturali, come acqua e aceto, a quelle più sofisticate che promettono miracoli.In verità , a mio giudizio, senza necessariamente spendere cifre spropositate si potrebbe utilizzare semplicemente un buon sapone sgrassante che abbia un minimo di schiumosità, tale da permettere alla lamina di scivolare meglio sul vetro.
  • Stracci – la migliore scelta è senza dubbio l’utilizzo di un buon microfibra .
  • Aste telescopiche – Ne esistono svariati modelli, da 1mt x 3pz fino ad arrivare agli 11mt . Possono essere molto utili per alcune finestre – ma è necessario saperle usare. se il nostro lavoro dovesse portarci spesso ad aver isogno di aste così lunghe sarebbe bene ipotizzare l’acquisto di un trabattello o di una macchina lavavetri .
  • Scale – Lavorare in “quota” non è sempre cosa facile, oltre che non sicura. Prima di avventurarsi in acquisti di scale esageratamente alte , è meglio considerare altre varianti, come menzionato sopra.
  • Fodero porta attrezzi alla cintura – estremamente utile nella sua semplicità, poco adoperato è invece uno strumento assolutamente pratico per riporre gli attrezzi durante le fasi del lavoro

Come fare

Supponendo di avere almeno le basi degli strumenti di cui sopra, cerchiamo di descriverne il loro utilizzo.
  1. Riempire il secchio per circa la metà o un po ‘meno con acqua fredda.L’acqua calda evapora troppo velocemente. Metti un paio di schizzi di detersivo in acqua, o come io preferisco, applica il detergente direttamente sul vello.
  2. Strofinare il vello umido  sulla finestra.Sfregate con energia per assicurarsi che tutto lo sporco venga rimosso. Questo è il momento in cui possiamo  utilizzare il raschietto, assicurarsi di passare solo la lama in avanti, cioè non raschiare indietro – questo potrebbe trascinare la sporcizia,cemento ecc.. causando graffi.
  3. Ora prendiamo il tergivetro, afferriamo la maniglia con la mano destra e con il pollice a metà strada tra la parte superiore e quella laterale. Quando lo si appoggia sul vetro, è necessario farlo con la giusta angolazione
    Per capirci meglio, avendo come superficie piana il vetro, dobbiamo formare un angolo di circa 45° e cercare di mantenere quest’ angolo per il passo successivo.
    E’ necessario dare la giusta pressione al tergivetro, troppo leggero non riuscirà a tergere tutta l’acqua,viceversa , con troppa pressione  sarà difficile muoverlo. Cercate di mantenere una pressione costante per tutto il tempo.
  4. Partite in alto a sinistra e a serpente scendete fino in fondo alla finestra. Assicuratevi di andare a destra verso i bordi. Con un po ‘di pratica, sarete in grado di pulire il vetro senza lasciare quelle fastidiose striature.
  5. E ‘quasi impossibile tergere una finestra senza dover pulire i bordi.  Ecco dove il panno in microfibra entra in gioco, utilissimo per sbarazzarsi di quei segni d’acqua  sul vetro. Quando è troppo sporco lo si può mettere in lavatrice. E’ buona prassi portarne con se almeno un paio, o qualcuno in più a seconda delle necessità e del lavoro da svolgere. Suggerimento – è utilissimo portare con se anche un panno asciutto tipo daino o addirittura un asciugamano per poter rimuovere le gocce d’acqua in corrispondenza dei davanzali o dei pavimenti
  6. Se ci sono altre macchie di sporco, quali segni di insetti o impronte digitali che non sono venute via, strofinate con una parte pulita del panno in microfibra, o ricominciate col vello.
Questo è quanto, l’esperienza e la pratica faranno il resto.
Tratto da pulizieindustriali.net
Verified by MonsterInsights