Le pulizie e la sanificazione degli ambienti sanitari rivestono un ruolo importante non solo per il significato che assumono nell’ambito del confort alberghiero ma soprattutto per le implicazioni di ordine igienico-sanitario che influiscono sulla qualità delle cure erogate e sull’efficienza ed efficacia dell’organizzazione dei servizi.
Adeguate manovre di PULIZIA concorrono a diminuire la possibilità di diffusione dei microorganismi, quindi a limitare la propagazione delle infezioni e, di conseguenza, a migliorare la qualità della vita del paziente e degli operatori.
 
PRINCIPI GENERALI

 

Le pulizie devono iniziare dalla zona meno sporca verso quella più sporca
 
Nel caso di oggetti che non vanno a diretto contatto con il paziente, dopo la disinfezione non risciacquare
 
Evitare il rabboccamento dei contenitori (sia detergente che disinfettante)
 
Rispettare la diluizione dei prodotti indicata dalla casa produttrice
 
Segnalare le zone bagnate con apposita segnaletica le aree di passaggio (atrii e corridoi) effettuare il lavaggio in due tempi successivi, in modo da mantenere sempre una metà asciutta, per permettere il passaggio
 
Utilizzare sempre idonei dispositivi di protezione individuale (D.P.I) durante le procedure di pulizia, che sono svolte sotto la diretta responsabilità dei caposala, che devono dare precise disposizioni in merito, fornire adeguati D.P.I., vigilare sul corretto utilizzo degli stessi da parte degli operatori
 
Dopo l’uso tutte le attrezzature, compreso il carrello delle pulizie, devono essere detersi ed asciugati. L’umidità e la temperatura ambiente sono ottimi terreni di cultura per il proliferare di germi.
 
Allo stesso modo ogni panno, spugna, sistema Mop ecc dopo l’uso deve essere lavato, disinfettato e lasciato asciugare.
 
La presenza di materiale organico può ridurre o inattivare l’azione del disinfettante, perciò è necessario sempre effettuare una decontaminazione con detersione e poi disinfezione
Fonte: ecologialiperti.it
 
 

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