Trasloco: come evitare disguidi e intoppi

Cambiare casa affidandosi a una ditta di traslochi è certamente meno faticoso che fare tutto da soli. Ma occhio alla scelta del professionista, al contratto che firmiamo e a come organizziamo il tutto. Abbiamo chiesto a circa 500 soci, che hanno traslocato da poco, di raccontarci la loro esperienza, per capire come evitare disguidi e brutte sorprese.

Secondo alcune ricerche cambiare abitazione può avere le stesse conseguenze emotive destabilizzanti di un lutto o di una separazione. E non c’è soltanto la fatica psicologica del distacco dagli ambienti cari e dalle consuetudini, ma anche quella fisica di dover inscatolare per bene tutto ciò che negli anni le nostre case sono in grado di custodire. Affidarsi a un professionista serio è, quindi, fondamentale, soprattutto in caso di incomprensioni sul servizio pattuito o problemi. Abbiamo fatto qualche domanda a chi ha affrontato da poco un trasloco: ecco a cosa prestare attenzione anche in base alle loro esperienze.

Fotografia di un trasloco

Quasi quattro soci su dieci, tra quelli che ci hanno risposto, hanno traslocato nel 2015 (esperienza quindi molto recente). In generale i nostri intervistati hanno dovuto cambiare casa per spostarsi da un appartamento (80%) a un altro appartamento (66%). Abbiamo posto una serie di domande per capire la difficoltà dell’impresa: se si trattava di case poste ai piani bassi, in zone urbane o in campagna, se l’accessibilità dei luoghi coinvolti nel trasloco era senza grosse difficoltà o presentava alcuni disagi (larghezza delle scale, presenza o meno di ascensori, strade larghe o strette….). In generale il tipo di trasloco più diffuso non comporta grandi difficoltà né l’uso di tecniche particolari. Stesso discorso per le distanze: la maggior parte dei traslochi è avvenuta all’interno della stessa città in un raggio di 10 km (55%). Solo poco più di un socio su dieci ha dovuto spostarsi altrove, oltre i 100 km dalla casa di partenza. Secondo quanto ci hanno riferito gli intervistati, la maggior parte dei traslocatori ha definito il loro trasloco un “trasloco completo di tipo standard” (67%) o un “trasloco parziale di tipo standard” (22%). Soltanto otto intervistati su cento hanno effettuato un “trasloco con esigenze speciali” e solo due su cento hanno chiamato un traslocatore per spostare un oggetto particolare.

Si comincia scegliendo il traslocatore

La prima cosa da fare quando si deve traslocare è scegliere l’impresa cui affidare oggetti e mobili da spostare. Il criterio di scelta più seguito è sicuramente il costo, indicato come il principale motivo di scelta da quasi il 67% del campione, seguito, ma solo a notevole distanza, dalla reputazione dell’impresa di traslochi (27%) o dal passaparola di chi si è precedentemente avvalso dei servizi in modo soddisfacente (raccomandazione, il 23%).  Il preventivo scritto, possibilmente dettagliato, è fondamentale per assicurarsi dalle brutte sorprese e per mettere in chiaro senza equivoci tutto ciò che rientra nel servizio offerto.

Servizi base per contenere i costi

I traslocatori sono sempre più organizzati per offrire un servizio chiavi in mano. C’è persino chi offre ai clienti la possibilità di trasportare il mobilio così com’è, con tutto quello che c’è dentro. Ma tutto ha un costo: più la richiesta di servizi è alta, maggiore sarà il costo del trasloco. Ecco perché i nostri intervistati cercano di demandare il minor lavoro possibile all’impresa, cercando soluzioni “miste” che permettono di tenere sotto controllo il budget. Nel complesso, la soddisfazione è alta: il 63% del campione non ha avuto problemi durante il trasloco. Ma chi invece è incappato in qualche difficoltà (19% ha subìto danni ai mobili; 11% rotture di oggetti; 8% danni nella casa nuova…) non è riuscito a far valere i propri diritti, o neanche ci ha provato. Quasi sette soci su dieci che hanno avuto un problema, infatti, non lo hanno denunciato al traslocatore; per un quarto dei soci che invece ha avvisato il traslocatore del danno subìto non è stato possibile trovare un accordo per il risarcimento.

Verificare la regolarità del traslocatore

Fare un trasloco con ditte improvvisate ha i suoi rischi, è bene saperlo. Finché va tutto bene può essere conveniente, perché non pagando le tasse o usando lavoratori irregolari, questi soggetti sono sicuramente più economici di una ditta organizzata. Ma se capita qualche disguido sono guai. Ecco qualche regola.

  • Rivolgiti a ditte di traslochi regolarmente iscritte all’albo degli autotrasportatori. Puoi chiedere le credenziali presso la Camera di commercio.
  • Chiedi un contratto scritto, che deve contenere il maggior numero di elementi possibili, oltre a riportare quanto già indicato nel preventivo (che deve essere scritto anch’esso e a seguito di un sopralluogo di un addetto). Leggi attentamente il contratto prima di firmarlo, per verificare che siano specificati gli importi di tutte le voci del servizio e le condizioni, come la presenza di un’assicurazione, il tipo di copertura offerta in caso di danni o eventuali penali in caso di recesso.
  • Sarebbe meglio essere sempre presenti durante le operazioni di carico e scarico, per verificare che tutto sia traslocato e montato a dovere. Se qualcosa va storto bisogna segnalarlo subito sul rapporto di consegna al termine del trasloco.
  • Per chiedere il risarcimento del danno, bisogna spedire una raccomandata A/R o una email di posta certificata (fa fede solo se entrambi hanno la Pec). Se il traslocatore non paga il dovuto o l’indennizzo è insoddisfacente, si può adire un Organismo di mediazione oppure la Camera di Commercio per tentare la conciliazione (solitamente nel contratto viene stabilito l’Organo cui rivolgersi in caso di controversia); in alternativa, o in assenza di un accordo, si può chiedere l’intervento del Giudice di Pace per danni fino a 5.000 euro.

Parola d’ordine: organizzazione

Affrontare un trasloco è davvero faticoso. Gli aspetti da curare sono molti, anche quando ci si fa aiutare da una ditta specializzata. Organizzare bene cartoni e imballaggi aiuta a ritrovare tutto facilmente e in buono stato:

  • utilizza scatole adeguate: le scatole di cartone devono essere in buono stato. Per gli oggetti pesanti, come i libri, non troppo grandi (max 20 Kg).
  • Gli oggetti fragili devono essere imballati avvolti da appositi fogli millebolle ammortizzanti. Anche gli spazi vuoti vanno riempiti con il millebolle.
  • Scrivi sul lato delle scatole cosa contengono e dove vanno riposte. Numerale in ordine progressivo.
  • Cerca di essere presente durante la fase di carico dei cartoni, così da accertarti che niente venga dimenticato.
  • Il fondo degli scatoloni deve essere sigillato con tre strisce dl nastro adesivo di cui una per la lunghezza e due per la larghezza.
  • All’arrivo nella nuova casa controlla che ci siano tutti i cartoni (è facile, perché li hai numerati) e che non siano danneggiati.

Fonte: https://www.altroconsumo.it/casa-energia/casa-condominio/news/trasloco

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