Qualità del lavoro, trasparenza e legalità nel settore del facchinaggio, la cui importanza deriva dal fatto di operare trasversalmente in tutto il sistema industriale e dei servizi. Una realtà che tra l’altro dà lavoro a decine di migliaia di persone. Purtroppo pero molti appalti pubblici e privati vengono affidati, molto spesso, col metodo del massimo ribasso.

 
Le tariffe minime per le operazioni di facchinaggio vengono pubblicate sulla gazzetta ufficiale.
Per quanto riguarda le attività di facchinaggio, la buona occupazione e il lavoro di qualità, sono strettamente collegate con la legalità e la sicurezza e passano anche attraverso “il rispetto puntuale delle tariffe minime” stabilite periodicamente con decreto del direttore della Dpl, la direzione provinciale del lavoro, competente per territorio”.
 
In buona parte delle regioni italiane la tariffa oraria standard di circa 20,00 euro. Mentre per i traslochi relativi ad abitazioni ed uffici si applica una tariffa di circa 23 euro per ora di lavoro. In Sardegna invece le tariffe sono in media più basse e si sta attendendo un aggiornamento a carattere provinciale.
Le tariffe minime devono essere in grado di garantire la giusta redditività alle imprese del settore. Inoltre la puntuale applicazione delle stesse diventa anche un indicatore importante in termini di regolarità contrattuale e contributiva. Infatti in tale contesto la Direzione Provinciale del Lavoro potrà effettuare verifiche per accertare come l’azienda che applica ribassi consistenti riesca poi ad applicare per intero le norme contrattuali, contributive ed in materia di sicurezza sul lavoro.
Per questo sono fondamentali i controlli ispettivi anche per contrastare fenomeni distorsivi del mercato che generano un’insostenibile dumping contrattuale e sociale e che non garantiscono l’applicazione delle obbligatorie norme di sicurezza. Non bisogna infatti mai dimenticare che qualità dell’occupazione si accompagna con la qualità del lavoro e poi con la qualità del prodotto e/o del servizio.
 
Nel settore del facchinaggio vi sono varie criticità che vanno dalla mancata applicazione delle tariffe minime, all’aggiudicazione degli appalti anche con ribassi consistenti ed il dumping sociale operato dalle cooperative spurie nei confronti di quelle che rispettano leggi e contratti.
Diventa quindi indispensabile sostenere la cultura della legalità,  della trasparenza e della responsabilità sociale dei committenti, pubblici e privati,  e delle imprese appaltatrici e contrastare il lavoro irregolare in tutte le sue forme. Altro grande tema è quello dello sensibilizzazione della committenza, per ricordarle che affidare servizi di facchinaggio a prezzi significativamente inferiori a quelli stabiliti  dalla DPL può avere molti risvolti negativi. In quanto nell’immediato si può anche realizzare un risparmio ma se l’azienda appaltatrice  poi non paga i propri lavoratori scatta l’obbligo solidale di cui all’art. 29 del D.Lgs 276 del 2003 che impone al committente di farsi carico degli obblighi contributivi e retributivi nei confronti dei lavoratori della ditta a cui sono stati aggiudicati i lavori.
Fonte: estense.com
 
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